a cura di Ginevra Di Nicola*
Venendo iniziati alla Massoneria la prima cosa che viene comunicata al nuovo Fratello, cosa che sentirà ripetere come un moto perpetuo nello scorrere del suo percorso, è che nell’Istituzione Massonica non si parla né di politica né di religione.
Salvo che tutti i membri aderenti al Rito Scozzese Antico ed Accettato sanno con certezza che, almeno nei gradi superiori, dal 4° al 33°, ciò non risponde al vero, o totalmente al vero. Tutto il Rito Scozzese è incentrato su una matrice giudaica, anche se per qualcuno questa è solo un’allegoria… di fatto, però, resta la teoria di qualcuno. L’incontrovertibilità testuale è la radice giudaica, di ascendenza mistica, cabalistica, esoterica e magica di tutto il Rito Scozzese. Che dire poi del fatto che i Massoni, sul loro Altare, aprono la Bibbia, cui sovrappongono Squadra e Compasso (nei gradi superiori sono altri gli strumenti sovrapposti)? Taluni fantasticano che basterebbe aprire un Libro bianco, in cui ciascuno possa vedere ciò che vuole, ma questo è indiscutibilmente smentito da ogni Grado del Rito Scozzese, dove il Libro sull’Altare deve essere esclusivamente la Bibbia, della quale, ad ogni Grado, un capitolo ed un versetto diversi ne caratterizzano l’intero impianto drammaturgico.
Ma quindi donde provengono queste idee “laiche” sulla Massoneria? Tra l’altro, quando un “profano” viene valutato, gli si richiede di credere in un’Entità Superiore, qualsiasi essa sia, poiché non è consentito entrare in Massoneria essendo atei (salvo la Massoneria Francese, che negli ultimi anni ha preso questa direzione… e da cui forse proviene la “storiella” del libro bianco…).
Un celeberrimo adagio recita “Verba Volant, Scripta Manent”, quindi indipendentemente da ciò che taluni pensano o favoleggiano, la Massoneria si fonda sui propri Rituali e il relativo Lavoro nel Tempio, che è l’unica cosa ad accomunare e legare in Catena i Liberi Muratori. Ed i Rituali sono assolutamente inopinabili.
A questo punto la domanda sorge spontanea: perché taluni (molti) Gradi del Rito Scozzese sono ormai desueti, e non vengono più praticati? Quale ragione si annida dietro questa scelta? O comunque dietro questa realtà di fatto?
Difficile dare una risposta esaustiva e completa, ma noi pensiamo, viste le teorie fantasiose di cui sopra, che siano stati “seppelliti” poiché attestanti indubitabilmente il carattere spirituale, esoterico, mistico e magico del Rito Scozzese Antico ed Accettato.
Già, perché la totalità di questa estrazione giudaica, si compagna indissolubilmente alle discipline esoteriche e magiche, a partire dalla Qabbalah. Tutto questo è fondamento integrante del Rito Scozzese. E nell’ebraismo il fulcro più alto per il rapporto diretto con il divino appartiene alla Classe dei Cohanim, ovvero dei Sacerdoti.
E finalmente arriviamo al nostro 24° grado, “Principe del Tabernacolo”.
Tabernacolo, (in ebraico mishkan, “residenza”) era la dimora trasportabile della presenza divina (Shekhinah) dal tempo dell’Esodo dall’Egitto fino alla conquista della terra di Canaan. La definizione più congrua che descrive il Tabernacolo la riferisce come il Santuario interno (denominato Santo dei Santi, Kodesh Hakodashim) che ospita l’Arca dell’Alleanza.
Indovinate un po’? L’ Arca dell’Alleanza è fulcro e simbolo principale del 24° Grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato!
Come sarebbe possibile, quindi, pensare ad una Massoneria laica o filosofica, in cui il Grande Architetto dell’Universo fosse un’idea o un’aspirazione, quando il cuore del 24° Grado è quello che la Bibbia, Libro Sacro aperto sull’Altare, descrive come “La Casa di Dio”? E per la cui costruzione vi è nel testo una descrizione minuziosa e pedissequa?
Poi, per carità, ognuno è libero di perseguire le proprie speculazioni ed elucubrazioni in merito, ma la realtà è questa: il Rituale è inequivocabile e chiarissimo. Talmente chiaro che accedere al 24° Grado, essere ammessi al Tabernacolo, vuol dire DIVENTARE SACERDOTI!
Entriamo dunque nel vivo del Grado. Si trovano diverse descrizioni in merito, dal Farina al Porciatti, dal Mackey al Pike, senza dimenticare il Bonvicini. Restano descrizioni, assolutamente pregevoli ed interessanti, per quanto molte discordanti tra loro, che però rimangono pura accademia, visto che nessuno di questi ci presenta il Rituale.
Noi, nella nostra ricerca, ci siamo basati su un Rituale Americano della metà del XIX secolo, l’unico che siamo riusciti, con enorme fatica, a reperire, e che ci sembra perfettamente in linea con tutti gli altri Gradi praticati.
Il Tempio in questo grado è chiamato “Gerarchia” o “Tabernacolo degli Eletti”. L’Iniziazione prevede due stanze: una è la Camera Oscura, completamente nera e adorna di teschi e scheletri, dove viene sistemato il candidato. L’altra, detta anche Sala Principale, è il Tabernacolo, preparato nel medesimo modo anche durante le Tornate ordinarie.
Ad Est c’è il trono del Presidente che rappresenta Mosè; egli ha in mano uno scettro, sormontato dalla stella di Salomone con al centro un globo, su cui è iscritto il Nome Ineffabile. Il Presidente indossa anche una corona.
I due Sorveglianti rappresentano Aronne ed Eleazar, due Sommi Sacerdoti, essi siedono a Sud e a Nord. Tutti i Principi indossano una clamide blu, contornata di stelle dorate, turbante bianco in testa, un mantello di tre colori, oro, argento e bronzo. I Paramenti prevedono un grembiule bianco bordato di verde con all’interno la rappresentazione della Tenda della Riunione e la bavetta blu, mentre la fascia, senza aperture, è di colore rosso scuro, con alfa e omega ricamate, unitamente a stelle dorate, e guanti bianchi. Il gioiello è la stella di Salomone.
Il candidato, Capo del Tabernacolo, è un Levita che chiede di essere ammesso nella Classe dei Cohanim, e quindi di diventare Sacerdote. E’ un Grado puramente iniziatico ed esoterico. Il Tabernacolo è il Tempio della Verità.
Il 24° Grado è inserito all’interno di una Triade di gradi, che deve elevarci dal mondo delle cose spirituali al mondo della coscienza spiritualissima.
Il sentiero, partito dal 9° e giunto al 18° grado, ci ha condotto dal mondo psichico fino all’Olam Briah, in una connessione strettamente legata alle lettere Ain, Sameck e Nun, indicanti Candidato, Iniziatore e Iniziato.
I gradi 23°, 24° e 25° (Capo del Tabernacolo, Principe del Tabernacolo, Cavaliere del Serpente di Bronzo) hanno apparentemente una funzione similare e successiva; conducono il Massone in ricerca nell’Olam Atziluth.
Principe etimologicamente significa “Colui che prende il primo posto” (composto da primus – primo e càpere – prendere ), quindi in questo caso è colui che apre la strada, essendo stato scelto per la sua matura conoscenza esoterica ed esperienza spirituale, per la sua profonda saggezza e il suo grande amore, al fine di incanalare e dirigere la Via verso l’alto, verso la Luce, per i suoi Fratelli.
I tre Gradi di cui sopra hanno Rituali che respirano lo stesso Spirito, tutti ambientati nelle peregrinazioni che gli Israeliti ebbero nel deserto, nei pressi del Monte Sinai. Il Presidente, come già detto, è Mosè, chiamato “Capo Supremo”. È assistito nel lavoro rituale, come già detto, da suo fratello Aronne e da suo figlio Eleazar.
Particolarità di questo Grado, rispetto agli altri, è che i Maestri Esperti, nell’Iniziazione, sono proprio i due Sommi Sacerdoti, ovvero i Sorveglianti.
Cabalisticamente, i Gradi 23°, 24° e 25° portano i nomi degli aspetti migliori della Spiritualità acquisita, cioè: Santità, Sapienza e Sacralità.
Il Grado di Principe del Tabernacolo ci insegna la Via della Santità. Il candidato, al suo ricevimento, dovrà dare prova del totale dominio dei Quattro Elementi, gli stessi con cui fu purificato nei viaggi del profano, quelli della prima Iniziazione. Ma, mentre allora essi furono subiti come prove, con funzione purificativa, ora egli dovrà dimostrare di essere giunto ad un punto tale di consapevolezza, e Potenza Spirituale, da governarli totalmente, così da connettersi con i Quattro Arcangeli che li comandano.
Dopo aver prima sperimentato il corpo fisico come un fardello, come una prigione, come un ostacolo alla crescita spirituale, il ricercatore interiore deve ora scoprirlo come uno strumento di potenza, per le sue fatiche nel mondo. È proprio il possesso della forma-corporeità sui tre Piani dell’Esistenza a permettere di avere la capacità di lavorare ovunque. Né lo spazio né il tempo possono imporre ulteriori pesi e restrizioni. Lentamente, ma inesorabilmente, nell’Iniziato si sviluppa la consapevolezza della sua futura Onnipresenza.
Il Mantello a tre colori (Oro, Argento e Bronzo), con cui viene rivestito il nuovo Cohen, è simbolo dell’Augoeides. Inizia così a ricongiungersi alla sua Scintilla Divina…
La nostra Aura deve diventare come un cristallo, in chiarezza e trasparenza; le macchie ed i colori torbidi presenti prima, che rendevano l’Aura opaca, devono diventare Luce bianchissima e radiosa. Una Fiamma di Fuoco Argenteo, Aureo e Bronzeo, dovrà ardere nel nuovo Sacerdote, diffondendo ovunque il suo splendore. In tal modo si raggiunge lo stadio di una Sacra Volontà, con la quale l’Iniziato, o meglio ancora l’Esoterista, ottiene la sua libertà e accende in sé la favilla dell’Onnipotenza.
Sapienza, Audacia e Volontà sono i tre Poteri che un Principe del Tabernacolo deve acquisire e diramare. Il Tabernacolo è la sua stessa corporeità, che si espanderà nell’intero Universo, man mano che la sua Sapienza diventerà più luminosa, la sua Audacia più forte, la sua Volontà più bella e amorevole.
Inversamente dalla prima Iniziazione, nel 24° Grado la prova di dominio degli Elementi sarà eseguita nel verso opposto, iniziando dal Fuoco, poi l’Aria, l’Acqua e la Terra. Questo servirà a stabilire un legame esoterico-magico tra il candidato e gli Arcangeli Dominatori dei quattro Elementi.
Ovviamente l’ordine inverso indica che, acquisita la necessaria Potenza Spirituale, egli potrà portarla nel mondo fisico per trasformarlo, lavorando così al bene e al progresso della Patria e dell’Umanità.
La prova del dominio dei Quattro Elementi è necessaria per ricollegarsi con i Quattro Mondi Cabalistici:
- con la prova del Fuoco ci si lega ad Atziluth, Mondo dell’Emanazione
- con la prova dell’Aria ci si lega a Beri’ah, Mondo della Creazione
- con la prova dell’Acqua ci si lega a Yetzirah, Mondo della Formazione
- con la prova della Terra ci si lega ad Assiah, Mondo dell’Azione
Ecco, dunque, che l’Essere Spirituale torna a dominare il mondo fisico, rientrando in quell’Eden originario che lo trasforma nell’Adam Qadmon.
A questo punto la frangia di massoni razionalisti e scettici sobbalzeranno, e ululando sbraiteranno “ma ora pure degli Arcangeli dobbiamo parlare? Ma che siamo la Chiesa?” … E quindi imperitura deve giungere la risposta:
“Vi piaccia o non vi piaccia, questo è il cuore del 24° Grado, e su ciò è incentrato il Rituale; talmente tanto che la Parola Sacra del grado è proprio URIEL, l’Arcangelo che governa la Terra, dove il nuovo Sacerdote dovrà irradiare la propria Luce”.
D’altronde, la Parola Sacra (come detto il nome dell’Arcangelo della Carità), la sua Risposta, i Segni e i Toccamenti, sono in piena armonia con il carattere esoterico, mistico e magico del 24° Grado, che è il primo dei tre sentieri di ascensione verso il divino.
Probabilmente, a livello pratico, è uno dei Rituali più complessi da allestire, sia per l’imponente impianto di arredi che richiede, sia per la difficoltà nell’esecuzione.
Ma la Gran Loggia Iniziatica Esoterica ed il suo Supremo Consiglio, come ampiamente riconosciuto, sono espertissimi nella pratica Rituale e assolutamente perfetti negli allestimenti dei Gradi, dove non manca mai praticamente nulla; la ricchezza degli elementi di ogni Grado, il rispetto in toto di qualsivoglia più piccolo dettaglio, ivi incluso il cambio completo di pareti e colori nel Tempio, sono la cifra distintiva della Gran Loggia Iniziatica Esoterica. Per cui questa inaugurazione di Camera del 24° Grado promette di essere davvero ineguagliabile, dove lo Shofar sciorinerà le sue vibrazioni più sacre e divine.
*Ginevra Di Nicola è di nascita marchigiana, viene iniziata alla Massoneria presso la Loggia “Argillano”, all’Oriente di Ascoli Piceno, all’Obbedienza della Gran Loggia d’Italia degli A.’.L.’.A.’.M.’., Piazza del Gesù Palazzo Vitelleschi. Consegue il 33° Grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato e il 95° Grado del Rito Egizio di Memphis-Mizraim. Oltre dieci anni fa fonda, insieme al marito, anch’egli 33° – 95°, la Sovrana Loggia Araba Fenice, iscritta per diversi anni alla Federazione delle Logge di San Giovanni. A motivo delle tante attività “profane” organizzate dalla Loggia, in particolare cicli di conferenze a temi esoterici e magici, diverse Logge, fuoriuscite da altre realtà, hanno chiesto di porsi all’Obbedienza della Sovrana Loggia Araba Fenice. Nasce così la Gran Loggia Iniziatica Esoterica, di cui la Sovrana Loggia Araba Fenice diviene Loggia Madre, essendo, da Statuti, la Loggia guidata dal Gran Maestro. Ginevra Di Nicola diventa quindi il Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese Antico ed Accettato e Gran Maestro della Gran Loggia Iniziatica Esoterica, essendo un’Obbedienza in Piramide Unica, dal 1° al 33° grado, dove le due massime cariche coincidono. La Gran Loggia Iniziatica Esoterica nasce come Obbedienza non solo Italiana ma Internazionale: la sede Madre è in Italia ma ha aperto Obbedienze con il medesimo nome, poste sotto il Maglietto italiano, attualmente in Grecia e in Brasile. Ginevra Di Nicola è laureata in Scienze Religiose, nonché diplomata in violino, pianoforte e canto lirico. È di prossima pubblicazione il suo libro “Teologia della Massoneria”.
1 commento
Saluto la Ser:.ma Gr:.M:. e complimenti per aver fatto rinascere un grado difficile ma esaltante del R:.S:.A:.A:. che riprende vigore.
Le altre Obbedienze “saltano ” parecchi gradi restringendo quelli essenziali della tradizione scozzese, mentre al suo interno un massone può trovare quasi tutti ciò che serve per la progressione iniziatica.
Il R:.S:.A:.A:. è un rito completo, gerarchico, ma semplice.